Innovazioni finanziarie e servizi alla comunità: il modello napoletano (Secoli XVI-XVII)

  • Paola Avallone
  • Raffaella Salvemini
Parole chiave: Credit, charity, public banks, Kingdom of Naples

Abstract

Il Regno di Napoli rappresenta un modello di assistenza dove, al di là delle dissertazioni teologiche, era lecito che il risparmio conservato presso le casse di istituzioni assistenziali e poi bancarie fosse considerato dello Stato, così come era lecito il pagamento degli interessi. Gli studi condotti sui servizi alla comunità nel Regno di Napoli in antico regime hanno sottolineato, soprattutto per la Capitale, l’ideazione di un modello per molti versi differente da quello realizzato in altre regioni dell’Europa e del centro Nord d’Italia. Questo lavoro vuole dimostrare e rafforzare proprio questa ipotesi concentrandosi sul rapporto tra beneficenza e innovazioni finanziarie in epoca pre-welfare. Dopo un breve accenno agli interventi in materia di povertà con riferimento alla domanda e all’offerta di servizi delle istituzioni laicali di beneficenza a Napoli, si mostrerà poi come, in un momento di grave difficoltà economica per il Regno, queste stesse istituzioni nella seconda metà del Cinquecento affiancheranno all’ampia gamma di attività economiche quella bancaria con l’innovazione  finanziaria delle fede di credito. Si concluderà evidenziando le difficoltà che ebbero a conciliare la beneficenza con l’attività bancaria da cui la necessità di separare le due attività per non compromettere la vita delle istituzioni e ancor più l’intero sistema economico-finanziario e creditizio del Regno.

Pubblicato
2024-10-28