L’ARTE DELLE FESTE A NAPOLI, TRA ‘600 E ‘700

Non solo nomi famosi e avvenimenti eclatanti sono annotati nell’enorme patrimonio di informazioni dell’archivio storico del Banco di Napoli. L’articolata e ricca preparazione di una festa, religiosa o civile, si può dedurre dai pagamenti effettuati per preparare l’evento. Emerge, con colorate ed esaustive descrizioni, il grande lavoro degli abili artigiani napoletani specializzati nella preparazione di eventi mondani.
A Virgilio Magnicaro regio artigliere vengono pagati ducati 20 in conto di due fuochi artificiali e consistono in la forma di un galeone et una sirena

Fuochi artificiali, con forme ben definite, si acquistavano per festeggiare i grandi e gioiosi eventi di cui Napoli era protagonista. La nascita del Re, piuttosto che lo sposalizio di una principessa, divenivano l’occasione per vestire la città di luce e allegria. Le festività religiose avevano il potere di mutare il volto della città. Per la loro celebrazione sorgevano stupefacenti apparati effimeri, catafalchi di legno, archi di trionfo ricoperti di fiori e si commissionavano quadri raffiguranti santi e patroni…
A Iacovo Aniello Dattilo in conto di ducati 20 per prezzo di otto statue tutte di rilievo per l’incartatura e pittura di sidici colonne, quali servono per l’arco trionfale a Belisario Corrente per l’integro prezzo delle tele che li fa per l’Arco trionfale quali sono nove, cioè otto de li Patroni di Napoli et una grande con la Cetra del Testamento Vecchio

Ogni manifestazione del potere regio o religioso non poteva mancare di un adeguato contorno musicale. Per coronare di musiche le festività più importanti, venivano coinvolti i nomi di maggior spessore del panorama musicale napoletano.
ducati 28 a Giovan Battista Leo in conto delle 30 vesti e 35 paia di ali che servono per l’Angeli de li atributi et musici nella processione ducati 100 al magnifico Alessandro Scarlatti, mastro di cappella, e sono per la musica che ha fatto nella mattina e giorno della festa a quattro cori con voci et istrumenti

In queste commissioni si riesce ad intravedere la frenetica, rumorosa e tutt’oggi presente attenzione del popolo napoletano per l’estetica dei festeggiamenti, per il loro potere di spezzare una quotidianità quasi sempre difficile e piena d’affanni. I momenti di allegria e di preparazione alle solennità sono un’interessante punto di vista per “spiare” la vita della Napoli dei secoli passati e per rendersi conto che talune cose non sono cambiate e sono destinate, probabilmente, a non cambiare mai.