L’ALBERGO DEI POVERI
Il grande complesso voluto da Carlo di Borbone, simbolo delle nuove idee riguardo l’assistenza ai bisognosi e la “rieducazione” delle classi più disagiate, tentativo di stampo chiaramente illuminista per combattere il pauperismo dilagante nella Napoli di inizio settecento, è al centro di moltissimi documenti – pagamenti e annotazioni dei governatori degli antichi banchi – custoditi presso l’archivio storico del Banco di Napoli.
L’alta mente della Maestà del Re Nostro Signore ha risoluto di costuire in questa sua fedelissima città, a similitudine delle città più insigni d’Europa, un nuovo Albergo, per racchiudervi i poveri ed istruirvi la gioventù in tutte le arti necessarie. 15 luglio 1750
Fu un luogo di grigia reclusione l’enorme edificio edificato sul fianco della collina di Capodimonte? Quali furono le storie dei suoi numerosi ospiti, giovani o vecchi, uomini o donne? Grazie alle trascrizioni settecentesche, alle causali dei pagamenti effettuati a nome del Real Albergo, è possibile ricostruire la vita quotidiani di quei particolarissimi “ospiti”, sapere cosa mangiavano, in cosa impegnavano la loro giornata, cosa indossavano…
ducati 127,50 per 200 camise, 50 calzoni e 50 camisciole di cannavaccio rotola 231 di riso tomola 12 di faggioli, tomola 12 di fave, cantara 3 di baccalà, 4 cantara di stocco, rotola 150 di formaggio, rotola 424 di carne di vacca, stara 24 do olio, rotola 211 di lardo, barili 84 di vino
I gesti dei giovani ospiti dell’istituto, talvolta i loro nomi, si alternano ai grandi pagamenti effettuati per il completamento del maestoso edificio, agli investimenti effettuati per impiantare al suo interno scuole e botteghe. Questa continua alternanza ricama, lungo tutto il settecento, l’orizzonte delle vite e delle storie di quei “poveri”…
1774, ducati 7 pel sussidio caritativo somministrato a Francesca Annamaria Esposito, una delle dame racchiuse in detto Albergo per suo maritaggio
1782, ducati 4 ad Agnello Fonatana come maestro di insegnare ad alcuni dei poveri fanciulli del nostro General Albergo la chirurgia prattica e l’arte di salassare
1793, ducati 4.100 per macchine utensili, fabbriche, materiali, generi ed ogni altro bisognerebbe per mettere in piedi l’arte di drappi di seta per servire d’istruzione ed utile applicazione per numero 150 individui tra maschi e femmine rinchiusi nel nostro generale Albergo
Talvolta qualcuno, tra i più dotati “ospiti”, dell’Albergo riuscì, come segnalato dai documenti, a trovare all’esterno la sua fortuna. Alcuni impararono un mestiere e poterono finalmente emanciparsi dalla loro condizione, altri spiccarono per talento nelle arti, spesso nella musica e furono mantenuti a spese dell’istituto presso prestigiosi conservatori…
1794, ducati 10 al conservatorio di Santa Maria di Loreto per lo semestre anticipto dell’orfano Salvatore Gallo della Torre Annunziata, ragazzo che fu del nostro Albergo applicato per maestro di cappella ed a suonare il corno di caccia.